Assertività sotto l’ombrellone.

Data la stagione, il caldo e la conseguente esposizione dei nostri corpi, scriverò proprio del corpo.

Questo corpo oggetto di attenzione, proprio e principalmente perché è più facilmente visibile rispetto alle nostre menti.

Ebbene, vale davvero la pena ricordare e quasi mai dimenticare che non ci siamo scelti il corpo in cui viviamo.

Modificare il nostro corpo è molto complicato, spesso non si può e altre volte è possibile con molta fatica ed comunque entro certi limiti.

Immaginate di trovarvi sotto l’ombrellone o, se siete amanti della montagna, sotto un pino, siete lì con il vostro costume o le manichette corte e ricevete un commento sul vostro corpo, magari pure tramite i social. Mettiamo che vi siate decisi a postare una foto o state chattando con qualcuno e…zac! Arriva la frase a bruciapelo.

Si tratta di commenti comuni tra giovanissimi, che vengono fatti indistintamente, in vacanza, a scuola o in palestra dal vivo o via social.

Oggi c’è un termine inglese “body shaming” che è diventato virale e viene usato per definire questo tipo di critiche.

Molto spesso chi riceve questi commenti li subisce rimanendo zitto. Li subisce proprio in quanto la vergogna spinge a questo comportamento passivo.

Non sola la vergogna ma anche sensi di colpa,  pensieri negativi automatici, senso di impotenza, rabbia potrebbero frizzarci e renderci incapaci di non emettere alcun suono.

Anche se rispondere potrebbe non essere la soluzione, vi propongo comunque delle risposte che possono aiutare a superare la vergogna per i commenti sul nostro corpo che non vorremmo sentire: apprendere come relazionarsi assertivamente è un primo importante passo da avere in mente.

E’ importante credere con il cuore a quello che si dice.  Ciò è più facile quando si ridimensiona il ruolo dell’ immagine corporea sulla nostra quotidianità, a volte può essere utile la psicoterapia.

Rispondere infatti a qualcuno “Non me ne frega niente di quello che dici o della tua opinione” e poi rimuginarci per tre ore, è il chiaro esempio di risposta di tipo aggressivo che da sola non basta a mettere un limite, nè a contenere il disagio cagionato dalla “critica” dell’ altro.

Proviamo dunque a usare l’assertività come nei seguenti “botta e risposta” !

BOTTA E RISPOSTA 1

  • Gianni “Oh saresti una ragazza molto carina se solo fossi un po’ meno floscia ! Fai un po’ di ginnastica!”
  • Risposta assertiva: “Ti ringrazio per il consiglio, anche se dai per scontato che io voglia diventare più soda. Quando mi andrà farò ginnastica ”

BOTTA E RISPOSTA 2

      –     Lara “Che brutta faccia, guarda che occhiaie”

  • Risposta assertiva: “Spero tu ti renda conto che se sei preoccupato per me, ci sono modi più gentili di dirmelo”

BOTTA E RISPOSTA 3

  • Angela  “Non hai bisogno di mangiare ancora”
  • Risposta assertiva “Penso che tu non sia in grado di giudicare se io ho bisogno di mangiare ancora, comunque ti ringrazio per esserti interessato a me”

BOTTA E RISPOSTA 4

  • Luca  “Oh mi sembra che tu sia ingrassato”
  • Risposta assertiva:  “È vero, ma sono felice lo stesso”
  • Risposta assertiva 2 “Come mai mi stai dicendo questo. Ti preoccupa?”

BOTTA E RISPOSTA 5

  • Lino  “Ti sei lasciata proprio andare”
  • Risposta assertiva; “Mi dispiace che tu non possa volermi bene così come sono”

BOTTA E RISPOSTA 6

  • Una bambina chiede: “Perché sei grassa ?”
  • Risposta assertiva “Al mondo ci sono tanti tipi di persone. Ci sono persone più grosse e persone più piccole e io sono una delle persone più grosse.” [1]

Non è mai troppo tardi per iniziare a legittimarsi ed essere liberi di scegliere come rispondere. Questo presuppone la libertà di scegliere chi frequentare per le sue qualità e per il modo in cui si comporta.

Non c’è nulla di incondizionato, forse l’amore genitoriale lo è qualche volta. Sarebbe una bugia dire che non siamo condizionati.

Non si può sopportare tutto anche se spesso si tollera molto e per questo mettere delle condizioni agli altri è una vera forma di indipendenza. L’unico amore da cui dipendiamo davvero, è l’amor proprio.

Questo ci può far vivere con dignità la nostra fisicità e non solo.

Per piacere agli altri facciamo molto spesso troppo, ma ciò dovrebbe essere commisurato al nostro amor proprio. Dove finisca il condizionamento degli altri e dove inizia l’amor proprio è una ricerca che ci accompagnerà per tutta la vita.

[1]  Dalle Grave R., 2023, Terapia cognitivo comportamentale del disturbo da binge-eating, Positive Press, Verona.